Le parole di Stramaccioni alla vigilia di Inter-Genoa

Domani, alle ore 15, l’Inter affronterà allo stadio “Giuseppe Meazza” il Genoa, nella gara valida per la 30^giornata di serie A.

In diretta dalla sala stampa del centro sportivo “Angelo Moratti”, vi proponiamo le dichiarazioni rilasciate da mister Stramaccioni (all’esordio ufficiale sulla panchina nerazzurra) nella consueta conferenza della vigilia.

Com’è andata la prima settimana di lavoro?

“Credo sia stata una settimana positiva. Abbiamo lavorato e fatto le prime conoscenze. Sono soddisfatto e siamo pronti per domani”.

Cosa diresti ai tifosi per farli venire domani a San Siro con un po’ di fiducia?

“Basta parole e basta promesse. Vogliamo dare risposte sul campo. Ho incontrato professionisti pazzeschi e una squadra che vuole invertire il trend negativo. Stateci vicini perchè daremo tutto, e anche qualcosa in più…”

Com’è stato l’approccio con la Prima Squadra?

“Questi ragazzi danno sempre il massimo. L’avrebbero dato con qualsiasi allenatore perchè sono professionisti straordinari. Abbiamo fatto un buonissimo lavoro in settimana ma sono consapevole che ogni valutazione verrà fatta alle 17 di domani”.

Che Inter vedremo domani?

“Io ho cominciato a lavorare sin dal primo giorno, mettendo in campo le mie idee. Ovviamente, però, non ho la presunzione di poter incidere in 5 giorni. Domani proveremo a trarre i primi frutti”.

Come hai trovato Zarate? Lo rilancerai?

“Io credo che un allenatore nuovo debba fare una media tra quello che è stato fino a ieri e quello che lui vuole fare. Non bisogna trascurare ciò che è stato ma conta più di tutto quello che io vedo sul campo durante gli allenamenti. L’Inter ha una sua qualità e un tecnico deve cercare di sfruttarla il più possibile. Mauro ha grandi potenzialità e, per diversi motivi, finora non le ha espresse. A me interessa il presente e cercherò di mettere in campo la miglior formazione possibile”.

Questo per te è un sogno, come fai a restare ancorato alla realtà?

“Io sono un ragazzo semplice. Ringrazio il presidente Moratti ma ormai mi sento l’allenatore dell’Inter e penso solo a lavorare”.

Domani cosa chiederai a te stesso e alla squadra?

“Di dare un segnale. Noi ci siamo e dobbiamo fare risultato per smentire tutto quello che si dice di noi”.

Pensi che domani sarà l’emozione più grande da quando fai questo lavoro?

“Non lo so, forse l’emozione più grande è stata entrare in questo spogliatoio. Anche perchè in campo penso solo alla gara e la voglia di far bene prende il sopravvento sull’emozione”.

Sarà difficile la notte della vigilia? Hai tanti dubbi?

“Ovviamente ci sono delle variabili, ma se durante la settimana sei riuscito a lavorare bene con il gruppo, arrivi tranquillo alla partita. Siamo carichi e concentrati”.

Qualcuno ti ha fatto l’in bocca al lupo in vista di domani, magari Mourinho?

“Penso che Mourinho non sappia neanche chi sono. La fase del benvenuto è finita. Ringrazio chi mi è stato vicino ma adesso pensiamo solo al campo”.

Su cosa hai provato a incidere in questi primi giorni?

“Io sono subentrato in un momento delicato. Ho messo in campo il mio modo di lavorare, calibrandolo su questi calciatori. Anche per quanto riguarda lo staff ho cercato di fare un mix tra ‘vecchio’ e ‘nuovo’. Voglio dare un senso di continuità nel cambiamento”.

Questa occasione per te arriva al momento giusto?

“Sarei ipocrita se dicessi che sono arrivato all’Inter pensando di allenare la Prima Squadra. Il mio sogno ovviamente è diventare un professionista ma, fino a qualche anno fa, la mattina facevo un altro lavoro. Questo dice tutto…”

Guarin è pronto?

“Fredy è un ragazzo d’oro e si sta allenando con grandissimo impegno. E’ un giocatore che darà il suo contributo da qui alla fine della stagione. Lui ha un fisico particolare, ha un motore molto potente che ha necessitato di più attenzione per tornare a essere brillante come lo conoscevamo”.

Oggi Moratti ti ha detto qualcosa in più rispetto al ‘bisogna vincere!’ di qualche giorno fa?

“In questo momento la famiglia dell’Inter è unita intorno alla squadra. E’ una situazione che non piace a nessuno e il fatto che il presidente sia venuto oggi all’allenamento è un segnale forte”.

Ti senti un vincente?

“Questi sono appellativi che piacciono più all’esterno. Sono stati vincenti i ragazzi che ho allenato. Io do solo il mio contributo perchè facciano bene. Ripenso alla finale con l’Ajax e non può essere un calcio di rigore, segnato o sbagliato, a darti l’etichetta di vincente”.

Come pensi di invertire la tendenza negativa?

“Lavorando sodo e dando il massimo ogni giorno. Poi so che le valutazioni verranno fatte in base ai risultati, ma sono tranquillo perchè ho a che fare con giocatori che hanno scritto la storia del calcio mondiale”.

Qual è l’obiettivo che ti è stato chiesto?

“Battere il Genoa. Non so neanche con chi giochiamo la partita dopo”.

Mancheranno Maicon, Sneijder e Alvarez, assenze importanti per il gioco della squadra…

“Sono convinto che domani andrà in campo la migliore Inter possibile. Mi dispiace per le assenze, ma sono tranquillo”.

Julio Cesar può giocare?

“Sta bene e vuole dare il suo contributo”

Tra i convocati ci sono anche due Primavera, Di Gennaro e Livaja…

“Ho voluto premiare Di Gennaro per quello che ha fatto nella Next Generation Series mentre Livaja mi servirà per completare il reparto offensivo”.

Che squadra è il Genoa?

“E’ una squadra che nelle ultime partite ha dimostrato una forte identità, è una squadra aggressiva e che tiene il ritmo alto. Ha giocatori di grandissimo livello in attacco e sarà una partita difficilissima”.

 

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