Il Colosso si racconta: “Che gioia il primo scudetto!!! E la Champions…”

Ospite speciale del programma “Click”, in onda su Inter Channel, Maicon racconta la sua avventura calcistica in un’intervista particolare, ripercorrendo le tappe più importanti della sua carriera.

La gavetta non è stata semplice, ma dopo anni di duro lavoro e sacrifici, il terzino brasiliano è riuscito ad approdare nel calcio che conta grazie al Monaco che, nel 2004, lo ha portato in Francia (75 presenze e 7 gol): “Facevo il centrocampista da piccolo, ma non ero molto adatto. Giocavo nel Cruzeiro e di allora ho un bellissimo ricordo, soprattutto di quando vincemmo il campionato brasiliano. Poi sono andato a Monaco, in Francia, all’inizio è stato difficile ambientarmi, ma Deschamps mi ha aiutato molto”.

Le strade del brasiliano e dell’Inter si sono incrociate nel 2006. I dirigenti nerazzurri riuscirono a strapparlo al Monaco per 6 milioni e da quel momento Maicon è diventato il punto fisso della squadra: “Era il 2006, Branca e Oriali sono venuti a prendermi a Montecarlo per dirmi che volevano portarmi a Milano, che onore. Il primo gol in nerazzurro l’ho segnato alla Samp e vincemmo la partita. Quell’anno abbiamo anche vinto lo scudetto, lo volevamo a tutti i costi, l’Inter lo aspettava da tanto, che festeggiamenti e che felicità, quasi non ci credevo.

L’apice della sua carriera è stato sicuramente nel 2010, l’anno magico del Triplete, in cui, oltre a portare l’Inter prima sul tetto d’Europa e poi in vetta al mondo, Maicon si è consolidato come miglior interprete del suo ruolo: Mi sono fatto la riproduzione della Coppa e ancora me la vado ad abbracciare. Non abbiamo fatto bene solo in finale, siamo a riusciti a dare il massimo anche nella partita contro il Barça e io all’andata ho anche segnato, mica una cosa che succede tutti i giorni a un terzino”.

Il giorno che andrà via lascerà un vuoto incolmabile e in molti si chiedono se potrà esistere un “nuovo” Maicon capace di non far rimpiangere l’originale. A tal propsito, il ‘Colosso’ ha le idee chiare: Il mio successore? mio figlio Felipe, ma non potrà essere il mio erede naturale perché è mancino”. Al di là delle battute, siamo sicuri che certe discese rimarranno impresse per sempre nella mente dei tifosi nerazzurri.

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