Da che mondo è mondo, è crisi Inter

E’ crisi Inter. Ma, in fondo, non lo è da sempre? In queste due settimane di calcio poco giocato e troppo parlato le solite penne hanno sprecato fiumi d’inchiostro sul momento difficile dei nerazzurri, sui tanti infortuni (contraddicendosi, ma ci arriveremo), sulle oscure operazioni di mercato, ultima in ordine di tempo quella che vorrebbe Eto’o di ritorno all’Inter in prestito per qualche settimana.

Cose che capitano quando una società si rivolge ai tifosi attraverso un canale a pagamento su una piattaforma satellitare mentre altre hanno a disposizione reti televisive in chiaro e quotidiani sportivi per sviare i problemi e farli ricadere altrove. Il vituperato (da chi l’ha avuto come nemico) Mourinho parlava di “prostituzione intellettuale”, Ranieri da Roma faceva spallucce salvo poi farsi espellere dopo i primi 45′ minuti sulla nostra panchina per proteste verso una direzione arbitrale che i giudici più clementi hanno valutato da 4 in pagella. Insomma, forse forse aveva ragione “lui”.

L’Inter di Mancini in Italia vinceva scudetti e coppe a palate ma era in crisi: gli avversari erano di livello troppo inferiore (ma come?) e in Europa veniva eliminata sempre ai quarti (eppure nessuna italiana faceva di meglio). Via Mancini ed ecco Mourinho, che vince tutto. Crisi anche qui, colpa dei mal di pancia di Ibrahimovic prima, di Balotelli e dello stesso Mou dopo. Va detto che se in una stagione si possono vincere al massimo 6 trofei e te ne porti a casa 5, l’anno successivo la crisi è dietro l’angolo. Chi invece non vince nulla può solo migliorare.

Ed eccoci all‘estate 2011: l’Inter “non trova” un allenatore ed è in crisi. Ma chi assicura che tutti i nomi usciti sui giornali siano stati effettivamente contattati dallo staff di Moratti? In fondo anche quello è calciomercato, e seguendo la stessa logica (decine di video da youtube ci vengono in aiuto) la Juventus avrebbe ricevuto due di picche da Ibrahimovic, Cassano, Robben, Aguero, Dzeko, Kolarov, Ozil, Borriello, Pazzini, Neymar, Tevez, Benzema e – tenetevi forte – Messi.

Pronti-via ed è crisi Inter. Vera, per una volta, con i risultati che non arrivano, un modulo e un allenatore che non convincono e giocatori “bolliti”. E i nostri dirimpettai che fanno? Il Milan colleziona un punto più dell’Inter sia in Campionato che in Champions League ma tutti sanno già come scamparla: gli infortuni. In pochi si soffermano su un mercato non proprio da Campioni d’Italia, però. Per Inzaghi gli anni passano, Pato si ferma con costanza sempre più preoccupante, Cassano non garantisce prestazioni regolari e la società acquista Mexes già infortunato, Aquilani e Nocerino, lasciandosi scappare Klose a parametro zero. Non un fiato. Anzi, la mancanza di punte di ruolo diventa un’attenuante. Fosse successo all’Inter…

Succede infatti. Succede che si sparge la voce di un possibile ritorno di Eto’o in nerazzurro durante la sosta del campionato russo. E’ un’ottima operazione di mercato a costo (quasi) zero, dato l’infortunio di Forlan e le prestazioni non eccellenti di Zarate e Milito? Diciamo anche un colpo d’immagine come fu Beckham (due volte) per il Milan? Ma va! E’ la conferma piuttosto che l’Inter ha agito male sul mercato, che non c’è un progetto, che si veleggia a vista. L’Inter va talmente male che negli ultimi 7 anni è l’unica squadra in Europa ad aver vinto almeno un trofeo a stagione. Nella somma totale, è seconda solo al quasi imbattibile Barcellona (15 trofei in 7 anni contro i 17 dei Blaugrana). Ditelo voi, che a me scappa da ridere: “E’ crisi Inter”.

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